Fin da bambino, fin da quando Don Alessandro, cappellano di Signa d’allora, cominciò a venire da me per farmi catechismo… già con pensieri di bambino pensavo che era “guasto” credere in un Dio che avesse tramutato un’intera città(Sodoma) in sale per i suoi vizzi degenerati e dissoluti: e che qualche secolo dopo avesse permesso che il ministero voluto e sorto in nome di suo Figlio, potesse benedire: coloro che bruciavano le persone sui roghi in suo nome, che potesse benedire la spada e il machete che in fame d’oro e d’opulenza di civiltà, fecero sanguinare le carni di uomini, donne, bambini e di intere civiltà…  mi rifiutavo di compiere un rito nel nome di un dio che  per secoli avesse permesso lo stupro, la deportazione coatta di genti e l’impoverimento di un intero continente(Africa) per poi colonizzarlo qualche secolo dopo al fine di mantenerlo in uno stato di mera sopravvivenza. Non potevo credere in quel Dio. Mi fu risposto più volte ” Che era colpa dell’Uomo e che Dio nella sua infinita saggezza ci aveva dato il libero arbitrio e quindi la libertà di scegliere fra il BENE e il MALE.” . A questa risposta rimanevo sempre basito e mi chiedevo fra me e me, ma talvolta esternandolo energicamente, “Che cazzo di atrocità avessero dovuto fare gli abitanti di Sodoma & Gomorra per essere tramutati in sale…”: e vi garantisco cari miei bastardi che a quel punto era sempre il credente che mi stava difronte a rimanere basito. Ma ne ad’allora ne in età matura ho mai negato in me stesso o in pubblico l’esistenza di Dio… ma nel nome di tutte le puttane lapidate, per le grida delle carni arse sui roghi e per la violenza che reca in modo inappellabile, seppur in buona fede, il più FORTE sul più debole: io non credo a Dio e considero la manifestazione della propria fede, come il più grande atto presuntuoso, arrogante e ipocrita che si possa esprimere.