Tre hippy hurrà per Amanda, che ritrovandosi ad assistere una sua giovane compagna di giochi nell’unica vertigine che non si può vivere due volte: giocando con la stessa perversione del mondo che la contiene ha saputo fottere la legge e farsi un’esperienza che l’ha resa famosa e pregna di un fascino estremo che persino Dio, come si è visto più volte nella storia, consente…
Ma se c’è una cosa da invidiare, se ci sono cose “golose” in tutta questa insulsa faccenda, non sono il successo, lo scrivere un libro o che ci venga dedicata una fiction: ma soltanto la vertigine perversa di una vittima sacrificale e lo sguardo affascinante, morboso e perversamente ammaliante di un carnefice investito di innocenza e di trascendente splendore… in fondo dobbiamo pensare che anche per Merithith quella notte sia stata memorabile.
Amanda Nox, sei un gran pezzo di fica, ma non sei umana…